Scrivere senza scrivere

Ma si può?
C’è un premio “scemo” per chi pensa ogni momento libro alla scrittura e non scrive mai?
Datemelo, è mio.

Però leggiucchio. Merda, nel caso voleste consigli letterari. Leggo merda perché è molto più comune della roba buona, e poi è saporita: se ve lo dice Leo Ortolani volete non crederci?
Qui, se vi siete persi il suo genio.

Però penso, a corrente alternata, quando l’orologio si scorda da che parte dovrebbe far girare le lancette.
E penso a cosa non va nella mia non scrittura e nei miei scritti di quando scrivevo.
E poi trovo scrittrici in erba che invece spaccano di brutto (e odorano di professionismo e di cyberpunk che mi piace un sacco), e ripenso alle stesse cose, che un pensiero nuovo qui mai eh, proprio vietato dalla realtà contingente e poliziesca.

Sto pensando se tutti quei discorsi sul lavorare a togliere non facessero riferimento anche ai temi dei racconti.
Nel senso: scrivere di morte e di tortura e di sevizie e di omicidi in interni familiari non è un po’ dilettantesco, alla fine?
Certo, Breston Ellis e Ian McEwan (“Lettera a Berlino”) lo fanno alla stragrande.
Però, ecco, sono Ellis e McEwan, e quando ci arrivano loro, l’orrore ti fa perdere l’equilibrio come uno tsunami.
Se lo faccio io si sente lontano un chilometro che è oltre la mia portata, che non lo capisco fino in fondo, e quindi non posso trasmetterlo (e sì che un po’ di distopia nella mia vita l’ho avuta).

Questo per dire che l’unica novità nell’orizzonte dei miei pensieri ciclostile è l’idea di scrivere di cose più ‘piccole’, drammi solo ombreggiati.
La morte, che comunque non può mancare, deve restare sullo sfondo, molto sullo sfondo. L’orrore, se proprio deve esserci, deve esplodere in 4 righe, e poi scomparire.

Lo so, questi proponimenti di realismo alla Checov si coniugano male con la narrativa di genere, la fantascienza, il noir.
Ma, pensandoci, la fantascienza non nasce già per parlare con allegorie di quello di cui non si può parlare esplicitamente?
E il noir di Gibson non fa esattamente questo? Ellissi, ellissi a tutto spiano, eludendo ogni orrore e ogni morte, lasciando che restino sempre (o quasi) fuori scena?

Così il lettore può immaginarsi meglio il peggio.