Qui, in questo articolo, spiegato bene e con un tono pacato, c’è un pensiero utile su Pillon e la sua politica e le sue idee.
Se io avessi scritto su un tema simile, invece, probabilmente sareste stati interrotti nella lettura dai miei conati.
Sono mesi che mi riprometto di parlarne e alla fine non ci riesco mai. Non è questione di mancanza di tempo, di interesse o di volontà. È che questo argomento mi fa ribollire il sangue nelle vene e, invece, vorrei trattarlo con chiarezza, pacatezza e, soprattutto, contemporaneità. Non vorrei, in altri termini, ridurlo a uno striscione, uno slogan, le mani giunte a indicare il simbolo della figa, possibilmente accompagnate da un coretto da stadio (non me ne vogliano le veterofemministe ancora affezionate a questi metodi).
Partiamo da principio. Qualche giorno fa mi accorgo che un’amica condivide su Facebook un video pro-Pillon (o meglio, un mommy-vlog che parla dell’importanza del papà nella crescita dei bambini, strumentalizzato da una pagina a supporto della campagna del Senatoreleghista). Questa mia amica è una ragazza super in gamba, che ha la mia età e che – quando si è scoperta incinta…
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