Partiamo da un articolo del Papero che stimo:
Un’altra sinistra è possibile?
Bell’articolo, e su un argomento che mi interessa e su cui bramo di poter dire la mia, perché ormai sono convinto che Cuperlo sia un sicario sotto copertura pagato da Berlusconi: non è possibile che in 20 anni non sia riuscito a opporre un benedetto volatile alle sparate del Berlusca. Deve essere stato per forza complice.
Poi, nel merito dell’articolo ho una unica obiezione: non bisogna più parlare di “concetti semplici ma potenti come uguaglianza, legalità e tolleranza”, perché è quello che la sinistra sta facendo da prima.
Non solo non funziona, e ne abbiamo le prove, ma se se ne parla ancora si rischia di mettere questi concetti al centro del dibattito, e invece questi concetti devono essere assodati (anche se non lo sono per una fava). Diamoli per scontati, e che la sinistra vada avanti, che dica qualcosa che convinca il popolo così da poterli applicare in una formula di buon senso, se non è chiedere troppo.
Parliamo di uguaglianza: non siamo affatto tutti uguali, nè di fronte alla legge nè di fronte alla società, ma perché nessuno ne parla? Eppure sarebbe perfettamente funzionale agli scopi della comunicazione politica della sinistra!
Serve un nemico? Perché la destra tira fuori gli immigrati e a sinistra nessuno parla più dei ricchi? dei capitalisti? degli sfruttatori dei lavoratori? delle multinazionali?
Vorrei far notare che se una formula funziona, perché l’essere umano è intrinsecamente fatto in un certo modo, sensibile a certi argomenti del menga, allora anche la sinistra può usare quella formula, non è mica vietato…
E poi, anche sugli immigrati: non gliene frega una beneamata fava a nessuno di quattro pirla che ciondolano tra gli alberghi e il centro città con i vestiti tipici dei talebani, ma se gli stessi suddetti molestano le ragazzine (esempio del barbagianni, sia chiaro: ma non ci vuole un genio della comunicazione per capire che è di questo che la gente, chiunque sia questa entità, è preoccupata) credo che la sinistra beneficerebbe molto da un passo indietro dalla posizione “è la loro cultura” o “poverini, era da tanto che non palpeggiavano una ragazzina non consenziente”.
Non è di destra avere la schiena dritta e salvaguardare le leggi e la legalità: sarebbe bastato rispondere a tutte le preoccupazioni con un banale: “ovvio che i criminali immigrati in clandestinità saranno fermati e rimandati a casa loro (o dove vorrà il caso) a calci in culo fortissimi” et voilà, disinnescate le propagandate della Lega sui respingimenti – e salvata un’altra manciata di voti.
Lo ricordo per il mio amato loggione: stiamo parlando di comunicazione mediatica. Di tattica comunicativa, che già a guardare in prospettiva strategica il discorso si allarga e iniziamo a tirare fuori Gramsci e piani cinquantennali che forse sono stati un po’ troppo lungimiranti e alla fine non ci hanno visto così giusto.
Segmentazione dell’elettorato, comunicazione mirata, un copy degno del nome. Ne basta uno eh, mica cento, che poi si fa casino. Se ci è arrivato Trump…
Tutti i discorsi di politica vera e propria, i cavilli delle leggi, i decreti, quello che si può e non si può fare, tutto questo viene dopo; se vinci le elezioni. Se hai il consenso degli elettori. Se sei ancora un partito nazionale e non un circolo della bocciofila di Serrapetrona.
Certo, poi anche a livello pratico devi avere il polso dell’elettorato ed essere coerente con i valori iniziali.
Faccio un esempio concreto: la classe media è in ginocchio, c’è la crisi, il debito, bisogna rilanciare l’economia e il lavoro, le condizioni contrattuali sono da terzo mondo – e la sinistra cosa fa? Il jobs act.
Ma… [inserisci qui profanità a piacimento][ripetere agitando le braccia al cielo]: e parlare di tutele per i lavoratori (e magari anche fare qualcosa al riguardo)? Deve arrivare DI MAIO?!?!?!
E dare invece una bottarella anche alle multinazionali, ogni tanto, giusto per cambiare? E migliorare lo stato sociale? Non sarebbe questo il ruolo della sinistra?
Non dico di inventarsi totalitarismi comunisti (grazie Potere al Popolo!) o rigurgiti internazionalisti totalmente obsoleti nello scacchiere mondiale (grazie Convergenza Socialista!), ma una politica di sinistra che stia attenta ai bisogni dei suoi elettori, invece che ai valori del proprio ombelico (eguaglianza tra poveri, legalità dei cavilli, tolleranza verso i potenti), è proprio così impossibile da concepire?