Sveglia alle 2:07
Sveglia alle 4:22
Sveglia alle 5:31
Sveglia alle 6:18
Sveglia alle 6:55
Sveglia alle 7:30 mi alzo.
Barcollo in cucina, ingollo una colazione. Intera, compresa la tazza del the.
Barcollo in bagno. Mi lavo.
Mi vesto, più o meno (abbinamenti di colori ultravioletti, camice spiegazzate).
Vado al lavoro.
Nel tragitto penso a storie, menate, seghe mentali.
(lungo intermezzo lavorativo, un po’ noioso, un po’ sfiancante, a tratti stressante o emozionante, con delle alzate di qualità strepitose, ma sempre troppo rare).
Torno a casa, baci abbracci.
Bollette, spesa, organizzazione, decisioni, caldaia & idraulico, dubbi, ansie & speranze, linguacce, sogghigni & risate, girandole varie. Scazzi.
Doccia.
Cena.
Cazzeggio.
Vado a letto. Penso a storie, menate, seghe mentali. Dormo. Ma più piccolo, tipo carattere 4, sottovoce.
Ripetere.
Mi chiedo se ho ancora qualcosa da dire. Vorrei scrivere di più, come sempre, ma ho sempre gente in giro per casa, schiamazzi, incombenze, e io ho bisogno di silenzio e concentrazione e noia per bullizzare con profitto e gioia la tastiera del PC, e cavarne qualcosa.
E invece niente.
La vostra vita invece com’è?
Mi ricordi Carver.
La mia vita fuori dall’ufficio è silenziosa. Ho sempre bisogno di silenzio attorno a me, pur vivendo in una città rumorosa e caotica come Roma
Cioè, Carver quando non scriveva 😉
So per certo che il rumore delle grandi città non è un ostacolo al silenzio, e nemmeno alla solitudine, che sia dorata o meno.
Però, se hai un segreto per coltivare il silenzio, e funziona… condividilo con me per favore!
Me ne sto per i fatti miei e cerco di fare solo cose che mi piacciono. Un po’ come vivere in un mondo ovattato
Hai descritto la mia idea di vacanza ideale: forse è questo che mi manca?
Io inizierei a pensarci su 🙂
Comincio a fumare domani, e da domani in poi ogni momento è buono per andare a prendere le cicche in Argentina – e tanti saluti ar zacco!
Se vai in Argentina fai un fischio 🙂
Farò di meglio: avviso in anticipo “Chi l’ha visto”.
(ma se vuoi cercarmi sarà più probabile trovarmi al nord, dove fa più caldo)
Più al nord non ti seguo, fino a Cile o Argentina magari sì
Nord dell’Argentina. Farà caldo da qualche parte in Argentina senza arrivare in Belize, no?
Io voto Buenos Aires con qualche sporadica puntatina nella Terra del Fuoco
Sepulveda approva
Più o meno come la tua. Solo che la mattina oltre alla colazione devo preparare il pranzo per me da portar via e per il Principe. E fare i letti e fare ordine e….
Ed al posto di baci ed abbracci, al rientro a casa, ci sono litigi con un adolescente…
Però io non ho problemi a fare anche in mezzo all’andirivieni. Faccio sempre almeno due cose insieme e mi rilasso strappando erbacce in giardino, coi gatti che vengono ad interrompere per farsi coccolare… apparentemente non c’è pace. Apparentemente.
Gli ammeregani ripetono spesso “there is no rest for the wicked”, che a me calza alla perfezione.
E la convivenza con un adolescente è qualcosa che temo più di una guerra termonucleare (beh, no, dai, ok, non esageriamo: li temo egualmente allo stesso modo)
in realtà volevo sottolineare il fatto che dipende da te, la sensazione di pace. Non dal rumore intorno.
“L’adolescenza è come una malattia non mortale: passa!”
Una morosa molto carina e paziente aiuta 😉
Per una persona permissiva ed adattabile come me, comporta anche una periodica invasione di casa da parte di altri adolescenti… che non si sa cosa facciano bisbigliando alle tre di notte!
Eh, ma la sensazione di pace non è un problema (a parte me stesso e quello che ne resta).
Il problema è scrivere. Quello non posso farlo se la pace non sta FUORI di me (e se gli adolescenti bisbigliassero e basta… farei cambio volentieri 🙂
non bisbigliavano soltanto, facevano un rumoretto come di plastica che batteva contro qualcosa. Ed io ero lì a chiedermi se dovevo alzarmi per controllare o no…
…sempre più inquietante
quanto sto scrivendo ultimamente? ecco.
secondo me ci sono periodi in cui si può e periodi in cui non si può. certo, se proprio hai quella puoi fare le 2 ogni notte per scrivere, ma devi fare i conti con tutto il resto da portare avanti il giorno dopo. se hai le forze per farlo senza danneggiare gli altri bene, altrimenti attendi tempi migliori.
ci sono periodi in cui è possibile ricavarsi un paio d’ore senza sacrificare troppo, periodi in cui non è possibile, perché fisicamente non si riesce.
non sto dicendo di annullarsi dietro un figlio, ma ci sono nuove esigenze di cui tenere conto e se tante cose le puoi rimandare ad un altro momento, coi bambini non puoi rimandare niente, perché quando sono piccoli tutto scorre velocemente e quello che rimandi in realtà è perso.
poi crescono e rallentano, non temere! abbi solo un po’ di pazienza, le cose miglioreranno.
Penso che tu sia proprio una bella persona
Sono una bella persona finché mi incontri una volta ogni tanto…
Se mi incontrassi più spesso…
Eh, e allora organizziamoci per un aperitivino o equivalente, così mi accorgo della differenza o me la faccio raccontare da Vrago 😉
Senza baci & abbracci e gente in giro per casa, per il resto uguale. Ecco perché il tempo io ce l’ho, per scrivere, per leggere e per cazzeggiare.
Leggere questo tuo commento è come guardare un ipotetico “sliding doors”
io c’ho cose da sona’, e nun so’ capace. deprime, ma riempie un sacco.
Con la musica amici esperti mi dicono che la svolta si senta quando ti alleni per più di 6/8 ore al giorno.
Sennò fai come me! Ripetiti che ti metterai a scrivere e non farlo. Mai. Così ti riempi un sacco la bocca e la testa, e non ti deprimi neppure.