Non credete a voi stessi

Per prima cosa non credete a voi stessi.
“Oh, che tristezza” “che figata!” “mi sono innamorato”, “gli spaccherei la faccia”, “questa è la realizzazione di tutti i miei desideri: finalmente conosco la vera felicità”.
Arriva un momento durante un’emozione in cui il cervello si accorge di quello che sta succedendo, ci mette sopra un timbro e certifica a tutti i pubblici interni che sta succedendo qualcosa.
E voi sollevate un bel sopracciglio, e non gli credete.
Le emozioni sono momenti di distrazione dell’anima. Vengono e se ne vanno prima di poterci mettere il dito sopra.
E poi… felice di che? Arrabbiato per cosa? Non c’è nulla che possa scuotere il nostro essere più profondo: è eterno e immutabile, figurarsi se si trasforma per una emozione o una passione, che è per definizione momentanea.
State intensamente in quell’innamoramento: vi do dieci minuti, solo perché sono un insicuro cronico, e magari qualcuno là fuori può essere davvero duro di legno.
In meno di 1 minuto qualcosa avrà invaso i vostri pensieri. Qualcosa che non c’entra una dannatissima sega con l’emozione che stavate provando.
Vi concedo l’eccezione del dolore, se vi siete fratturati qualcosa o avete le coliche renali o un parto in atto.
Altrimenti è già finita, e allora la verità è che non avete provato nulla, non siete cambiati, siete sempre gli stessi.
Non credete a voi stessi.
E quando vi pare di avere raggiunto una nuova idea, una nuova concezione del mondo, che vi cambierebbe perchè cambierebbe il corso delle vostre azioni, fate lo stesso.
Non credete alle vostre cazzate.
Restate come siete.

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